Ad una Voce: il Linguaggio dell’Empatia
A volte la scuola sa sorprenderci, e soprattutto se combinata al mondo del teatro. Non con formule complesse o equazioni da risolvere, ma con gesti, parole e silenzi capaci di toccare qualcosa di profondo. È ciò che è accaduto anche quest’anno, quando il palcoscenico si è fatto specchio e riflesso della nostra umanità.
“Ad una voce. L’umano arriva dove arriva l’amore” è il titolo dello spettacolo teatrale che ha coinvolto studenti e docenti dell’ITST J.F. Kennedy, nell’ambito del progetto artistico-musicale nato nel 2021. Un’esperienza che, ancora una volta, ha trasformato il nostro istituto tecnico in un laboratorio di creatività, impegno e consapevolezza. Il tema scelto per questa edizione non poteva essere più attuale: la difficoltà di entrare in relazione con gli altri, l’illusione dell’autosufficienza, il rischio dell’indifferenza, ma anche la forza rivoluzionaria dell’empatia, la possibilità di sentire e condividere ciò che ci accomuna.
La citazione di Italo Calvino — “L’umano arriva dove arriva l’amore” — ha rappresentato il filo rosso dello spettacolo, richiamando il bisogno profondo di essere riconosciuti, amati, accolti. Come scriveva Saba, la voce dell’altro è anche la nostra. Attraverso scene teatrali, coreografie, brani musicali e momenti corali, gli studenti hanno dato voce a interrogativi autentici, portando in scena non solo storie, ma anche vissuti, riflessioni e desideri.
Gli atti messi in scena non sono altro che il risultato dell’entusiasmo, della determinazione e del sacrificio di numerosi pomeriggi e serate di prove da parte dei nostri ragazzi, che hanno riconosciuto la recitazione come mezzo potentissimo di espressione e comunicazione. I ruoli interpretati hanno rappresentato storie diverse e trattato temi fondamentali: vicende vicine alle nuove generazioni, fenomeni come l’alienazione e la frenesia, senza escludere però la grande possibilità di riscatto del senso d’umanità che ci unisce tutti.
Tutti i testi teatrali recitati, frutto delle competenze letterarie e artistiche dei ragazzi del nostro istituto, hanno dato vita ad uno spettacolo costituito dall’alternanza di momenti comici, riflessioni, scene più profonde, monologhi, accompagnati da citazioni di testi classici, ma anche tratti dalla letteratura moderna e contemporanea.
I nostri ballerini, di breakdance e di danza moderna, hanno confermato di essere tra le figure più apprezzate dai giovani e non solo. Altrettanto bravi sono stati i musicisti e i cantanti. Quest’anno il laboratorio musicale ha avuto il piacere di lavorare con tantissimi ragazzi pronti a mettere in gioco tutte le proprie capacità.
Il tutto, ovviamente, non sarebbe stato possibile senza l’aiuto dei nostri stimati tecnici e assistenti di scena.
L’intero progetto ha avuto anche un risvolto concreto e solidale: durante la serata sono state raccolte offerte a favore dell’équipe HYPE, che opera all’interno del Servizio territoriale del Dipartimento per le dipendenze e la salute mentale, con particolare attenzione ai giovani under 25. Un modo per trasformare l’empatia in azione, la parola in cura. Ogni studente e il pubblico dello spettacolo serale hanno contribuito con ciò che aveva da offrire, dimostrando che la scuola è anche comunità, ed è proprio nella collaborazione che nascono le cose più belle.
Un profondo ringraziamento va all’attrice e regista Daria Sadòvskaia, che ha guidato il laboratorio teatrale con dedizione ed estrema competenza, al dirigente Professor Piervincenzo Di Terlizzi, ai docenti Patrizia Console Pentrelli, Fabio Bonacotta, Stefania Moras, Monica Armenio e Pietro Nunziata che hanno accompagnato il percorso con precisione. E naturalmente grazie agli studenti: attori, cantanti, musicisti, ballerini, tecnici, presentatori. Grazie a tutti coloro che hanno dato il loro contributo, perché insieme — Ad una voce — hanno costruito qualcosa di vero.
Nosrat Zakaria 2HBI